Tre spot web-commerce, tre pensieri a confronto. Eppure tutti ottimi ed azzeccati! ma qual’è il più efficace?

Come in un film di Sergio Leone, i tre contendenti sono in uno stallo alla messicana, ognuno con un ottima arma carica e puntata verso… la TV. Ma quale di questi spot è il più accattivante o per meglio dire “convertivo”, capace di trasformare l’informazione in clic-to-do ?

Proviamo a riguardarli e parlarne per… 60 secondi, il tempo di una  riflessione. Non ci addentreremo ( sennò facciamo notte ! ) nel disquisire se fanno parte di una comunicazione qualitativa o continuativa. ( come dici? non sai di che sto parlando? b’è allora faresti bene a rileggere questi due miei vecchi ma sempre attualissimi articoli che evidenziano bene cosa sia l’una, la videocomunicazione continuativa, e l’altra, la videocomunicazione qualitativa.

Ci soffermeremo invece solamente sulla loro estetica. Partiamo dal primo, partiamo dal più “vecchio” che se non sbaglio è VINTED!

Due cose saltano subito all’occhio: lo stile, finto casual, quasi fosse un video autodidatta, desideroso di fare il verso ai migliori influencer ed alle loro promozioni attraverso i loro canali e L’inquadratura, diretta al volto del soggetto, a volte imita addirittura l’inquadratura del cellulare. Fin qui un ottimo ma strausato escamotage per rendere il video più diretto e moderno. Ma il sottile è davanti a noi: da un po’ di tempo infatti, molte agenzie di comunicazione stanno rompendo gli schemi inserendo persone / facce più normali e meno esageratamente belle e perfette. Questa linea permette all’utente di identificarsi perchè al suo pari o meglio ancora di criticare silenziosamente l’estetica del protagonista del video. Questo, porta inconsciamente l’osservatore ad esprimere un concetto automatico ma molto ambito dalla comunicazione di sempre: “se lo fa lui, lo posso fare anche io!”

Giungere a tal traguardo significa aver fatto 13, perchè significa aver inserito il tarlo del desiderio di provare a nuovi utenti o potenziali clienti.

Poi ci sarebbe tanto altro da sottolineare che rende il tutto artificioso, ma solo agli occhi di chi del settore, perchè per gli altri è semplicemente ed istintivamente “corretto”: come il ripetersi delle tonalità dei colori in giro per la stanza il pandan con il verde della felpa della nostra ragazza e del logo dell’app, l’espressività della recitazione assolutamente ottima che combina  ottima dizione e soprattutto un testo semplice ed efficace. Tutto questo rende lo spot scorrevole e chiaro dall’inizio alla fine, per non parlare delle grafiche che sicuramente sono giuste, al punto giusto, ne troppe, ne poche.

Questo per dire cosa? b’è innanzi tutto non dico che i personaggi scelti siano “brutti” o altro, lungi da me! Ma che sono espressivamente e stilisticamente meno tirati o esageratamente belli da sembrare loro stessi fuori luogo, inotre come spesso spiego ai miei clienti, le parole contano tantissimo in uno spot parlato: non possiamo pensare di inventarcele lì al momento o peggio ancora di ripetere a romanzina tutto ma proprio tutto il sistema di funzionamento del nostro prodotto ( vedi infatti che in questo caso si specifica solamente l’effetto, le azioni principali insomma, non si perde in ciò che l’utente si suppone sappia già fare). Quindi gente, se non siete dei volti da rotocalco ma neppure da rottamare, se sapete spendere due parole comprensibili, allora si, potete metterci la faccia! e fare anche voi il vostro spot.. ma mi raccomando, le due cose non possono essere l’una meno importante dell’altra!

Ora passiamo al secondo spot: WALLAPOP! riguardiamo la sua pubblicità in 30 secondi.

Non lo nego, adoro questo spot. E’ fatto davvero bene ed è sicuramente uno di quei video che, seppure non amo dirlo, ma può farci esclamare quel famoso WOW che così ingenuamente viene richiesto da molti clienti come se fosse un opzione inseribile nel preventivo! ( come dici? vuoi sapere come calcolo il preventivo? leggiti questo mio articolo: preventivo video aziendale).

L’effetto wow, lo ribadisco, non è un opzione opinabile, ne in fase di preproduzione ne in post, è un effetto estremamente soggettivo e personale che nella maggior parte dei casi, non combacia mai tra cliente e creatore video.

Personalmente però, questa pubblicità a me ha fatto scattare il famoso “wow”. Perchè? perchè innanzi tutto è geniale, fin dai suoi attimi introduttivi. La ragazza che in questo caso è volutamente più curata e tirata della precedente, si volta dall amico, o meglio verso una lampada sparaflesciata in viso con diffusore che le schiarisce il volto in ottimo stile fotografico, facendoci entrare mentalmente in un clima quiete e disteso, tipico della quotidianità di casa, per poi sconvolgerci con l’ingresso di una musica in stanza, prima soffocata, poi a pieno volume, come una banda di ottoni a piena forza a rappresentare la felicità della stessa nell’aver scoperto un modo facile ed economico per fare soldi.

Dopo questo attacca un balletto stile tik-tok, eppure attenzione: il soggetto rimane sempre e costantemente il cellulare. Dai primi istanti ai movimenti del braccio, per non parlare della scelta delle inquadrature, prima da terra, poi alta e così via con un B-roll scivolando sul corridoio della casa dove lei entra d’effetto pattinando sul parquet, per poi tornare al cellulare ( non dimenticatelo, il vero soggetto del nostro spot ), cambio di inquadratura e, chicca non da poco quasi a fare il verso agli altri concorrenti, soffiando la canna della pistola – cellulare, e leggero lampo sulla fotocamera.. “colpiti e distrutti”. Nuovamente B-roll e via con il multipersona ed un simpatico co-protagonista in vestaglia e ciabatte preso alla sprovvista, che giudicherei oscar alla simpatia come coprotagonista di scena :-D e via fino alla fine: geniale l’idea del disco che prende vita, l’inquadratura di lei a volo d’angelo in pieno stile American Beauty etc etc.

insomma a mio avviso, davvero un ottimo prodotto video. complimenti.

Infine non poteva mancare subito.it che, dopo anni di silenziosa comunicazione, torna alla ribalta:

Subito ribadisce “subito” un suo concetto: noi siamo un app Italiana, per gli italiani. E lo fa con la giusta ironia prendendo in giro i nostri stereotipi più classici, dal genovese con il braccino corto, i napoletani con la pizza, trentini con le montagne e le caprette e chi ne ha più ne dica. Questo spot e questo nome a differenza dei precedenti non deve spiegare o informare chi sia o a cosa serva, infatti l’intro dei loro spot, sottolineano un “problema”, come in questo caso l’immensa quantità di prodotti inutilizzati da smaltire, per poi arrivare alla soluzione, ovvero subito, che ti permette di farlo, risolvendo uno dei bug che affligge ( o meglio affliggeva ) l’app , ovvero l’incertezza delle transizioni di vendita. Ed ecco che infatti, subito mette sotto luce questo fatto, la possibilità di spedire e di conseguenza vendere senza pensieri, ovunque, con la tranquillità di una garanzia di scambio merce-moneta offerta da subito.it . Aggiungerei “finalmente”.

Per il resto, lo spot ben fatto, ma nulla di particolarmente originale, il targhet è intuibilmente più grande e maturo rispetto ai precedenti due ed infatti anche il linguaggio comunicativo usato è di vecchio stampo con un ironia tardo anni novanta, ma perfetto per le persone che dobbiamo andare a pescare ;-)

Quindi Fede? chi vince questa sfida tra i migliori e più prestanti spot di web-commerce?

B’è, signori e signore, il vincitore è … Nessuno! perchè sono tutti e tre degli ottimi spot, ben curati, pensati e perfettamente costruiti per un pubblico preciso: giovani e giovanissimi per il primo, meno giovani ma sicuramente non Boomers il secondo, mentre il terzo, b’è, direi per la “generazione di subito”, coloro che già dai primi tempi di internet usavano questa storica piattaforma per vendere e/o acquistare prodotto online usati… tra cui anche me.

Se vi ha divertito questo breve excursus pubblicitario, se desiderate conoscere di più o meglio ancora, volete realizzare il vostro spot, non dimenticate di condividerlo e di contattarmi, io sono Federico e come spesso mi piace firmare #lofacciodimestiere.

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